Orario estivo: 10.30 – 19.00 | Ultimo ingresso: 17.30 | Biglietteria aperta fino alle 17.30

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Vanitas: teschio con manto verde e due ossa

Artista italiano
XVIII secolo, inizi, Olio su rame

Il sobrio dipinto è quasi scherzoso per l’invenzione che presenta il teschio dalle orbite fonde e la dentatura integra, addobbato come una maschera di carnevale, con le ossa incrociate a sorreggerla, ma che in realtà non appoggiano su nulla. Non si capisce come l’insieme possa stare in quella posizione diritta, proseguendo il manto di un bel verde brillante ininterrotto oltre le spoglie. L'opera è da restituire al secolo XVIII, in ragione della modernità della stesura pittorica e del gusto del colore. Si tratta di una Vanitas fuori dagli schemi: non spaventa, non induce alla meditazione, tutt’al più, per la presenza appunto del manto squillante, porta la mente a soffermarsi sull’inevitabilità della morte con serena, composta ragionevolezza. Indubitabilmente di qualità, è la prova meno conturbante tra le molte del genere della raccolta di Franco Maria Ricci.