Orario estivo: 10.30 – 19.00 | Ultimo ingresso: 17.30 | Biglietteria aperta fino alle 17.30

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Ritratto di Antonio Ghidini con la famiglia

Pietro Melchiorre Ferrari (1734/35-1787)
XVIII secolo, Olio su tela

La profusione dei tessuti sembra alludere al prosperoso commercio esercitato da Antonio Ghidini, accreditato ufficialmente presso la corte ducale come fornitore di stoffe e tessuti, il quale intratteneva proficui rapporti col magazzino inglese dei fornitori Booth di Manchester (riscontrabile nelle carte in alto a sinistra), all'epoca una delle più importanti famiglie imprenditrici europee. Il tessuto a fiori del vestito sfoggiato dall'elegante padrona di casa apparterrebbe alla fabbrica Melandri, che contava stabilimenti nel Veneto, a Lione e a Spittlefields (Londra); inoltre l'elaborato bustino infiocchettato è parso di genere veneziano. Forte di una famiglia felice, il Ghidini chiese ad uno degli artisti migliori del Ducato di ritrarlo con moglie e figli secondo un canone che risponde, nella strepitosa naturalezza della composizione con i personaggi come colti in un momento di intimità domestica, al nuovo indirizzo della pittura inglese, alle conversation pieces che tanto piacquero alla borghesia illuminata del tempo. Sino a pochi anni fa ritenuto del Baldrighi, il maestro del Ferrari, il dipinto gli è stato restituito grazie ad una notizia dell’elenco di opere degli eredi Ghidini: “Un quadro grande che rappresenta i ritratti della famiglia Ghidini di Pietro Ferrari Lire nuove 110”. L'opera è databile dopo il 1769 in ragione della presenza nell’opera di un medaglione tenuto dal bambino col copricapo blu che commemora, attraverso il ritratto, il matrimonio di Maria Amelia d’Asburgo con Fernando di Borbone di quell’anno. Accanto alla qualità ammirabile dei ritratti, la disinvoltura delle pose, il carattere di serenità che contraddistingue il dipinto, sono da notare la preziosità delle vesti, omaggio al committente, in particolare quella superba della moglie, un broccato di seta lionese elegantissimo.