Orario estivo: 10.30 – 19.00 | Ultimo ingresso: 17.30 | Biglietteria aperta fino alle 17.30

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Giuditta e Oloferne

Clemente Ruta (1685-1767)
XVIII secolo, Olio su tela

Il suggestivo dipinto raffigura una tra le più rappresentate eroine bibliche, la bella vedova ebrea che ebbe il coraggio di recarsi nel campo assiro presso Betulia, la sua città, cinta d’assedio, per avere ragione del generale delle truppe nemiche che decapitò; nel tempo la vicenda ha assunto il significato della vittoria della virtù sul vizio (Oloferne progettava di sedurla, ma ubriacatosi, fu inerme dinanzi alla giovane determinata). Significativa al sommo dell’arte raffinata del parmense Clemente Ruta, le cui esperienze di studio e un buon talento gli concessero di tenere a Parma una bottega di successo, l’opera, come il pendant, mostra una certa sproporzione tra il capo della figura rappresentata e il corpo, che la postura obliqua evidenzia. Di bel disegno e magnifico colore sono la veste, il manto, la camiciola trattenuta da nastri azzurri e medaglioni d’oro, così come è l’ornamento che trattiene la stoffa che le cinge il capo, adeguato allo status di una ricca vedova. L’artista dichiara l’ammirazione per l’arte veneta così come di quella di rappresentanti del rococò bolognese, quali ad esempio Vincenzo Monti o Vittorio Bigari.