Orario estivo: 10.30 – 19.00 | Ultimo ingresso: 17.30 | Biglietteria aperta fino alle 17.30

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Beatrice

Antonio Canova (1757-1822)
XIX secolo, Marmo bianco

Antonio Canova, il celebre scultore che fu il protagonista dell’età neoclassica, glorificato ancora in vita come novello Fidia, modellò nel 1813 due ritratti in terracotta di Juliette Récamier, la splendida e ricchissima parigina della quale fu celebre il salotto culturale, che fu aperto anche all’artista italiano. Le opere non piacquero alla dama, e l’artista, profondamente risentito, rimise mano ad uno dei due modelli solo dopo quattro anni e lo mutò in una Beatrice dantesca, in omaggio al poeta toscano del quale nel 1821 fu celebrato il cinquecentenario della morte. L’opera in questione recupera appunto il volto di Beatrice quale è conosciuto in un’altra versione del soggetto, che come questa è caratterizzato dalla forma ardita del velo spiovente in pieghe morbide e di forte impatto formale: il Canova per sculture come queste prevedeva una visione al solo lume di candela, posta in modo tale da accarezzare con la mobile fiamma il volto bellissimo dell’effigiata, ad accrescerne ancora la suggestione. Ben si comprende, dinanzi ad opere come questa, l’influsso che l’arte colta e raggelata del grande scultore di Possagno esercitò su tutta Europa.