Orario estivo: 10.30 – 19.00 | Ultimo ingresso: 17.30 | Biglietteria aperta fino alle 17.30

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Autoritratto

Antonio Ligabue (1899-1965)
1960, Olio su faesite

La serie di autoritratti di Antonio Ligabue ha inizio negli anni Quaranta del Novecento e, in buona parte, sono realizzati al San Lazzaro, l’istituto neuropsichiatrico di Reggio Emilia dove l’artista viene più volte ricoverato. L’autoritratto in questione risale alla fine degli anni Cinquanta e l'artista, noto per il suo carattere selvaggio, si rappresenta in primo piano, con una camicia bianca a righe blu dal collo alto e aperto che incornicia un volto deformato e smagrito, caratterizzato dalle profonde lesioni che egli stesso si infliggeva con pratiche di automutilazione sacrificale. Lo sguardo è inquieto e nervoso. Alle sue spalle fa da sfondo un paesaggio di campagna con una chiesetta in lontananza e alcuni elementi che contribuiscono ad accentuare il senso di isolamento della figura: l'albero solo, l'unico spaventapasseri e il corvo stilizzato che vola nel cielo in solitudine. Gli autoritratti dell'artista sono famosi per la loro ossessiva ripetitività e costituiscono un vero e proprio diario di una storia personale registrata fra emozioni diverse, sotto momenti differenti di autopercezione e di autoproposta.